domenica 6 maggio 2012

Vaginismo


Il vaginismo, diversamente dagli altri disturbi sessuali, di per sé non coinvolge alcuna delle fasi della reazione sessuale femminile e, proprio per questo, si ritiene che costituisca una categoria clinica a parte. 

Anatomicamente i genitali della donna vaginismica sono normali, tuttavia, quando si tenta la penetrazione, l’accesso vaginale si serra talmente che l’atto sessuale è impossibile. Risulta evidente come il vaginismo sia una causa comune di molti matrimoni non consumati, spesso per molti anni. 

Il sintomo si manifesta attraverso una contrazione involontaria (uno spasmo) dei muscoli che circondano l’accesso vaginale (specificamente dello sfintere della vagina e del muscolo elevatore dell’ano) che si verifica ogni volta che si tenta di introdurre un oggetto nella vagina (ciò implica che persino gli esami vaginali devono essere spesso effettuati sotto anestesia): in alcuni casi l'intensità della contrazione può essere così grave e prolungata da causare dolore. 

In alcune donne, anche soltanto l'idea della penetrazione può causare lo spasmo muscolare. Nel vaginismo la fobia della penetrazione si manifesta come l'incapacità a sottoporvisi, quasi per una sorta di riflesso: come l'occhio si chiude automaticamente imbattendosi in un moscerino, allo stesso modo la vagina reagisce di fronte a qualsiasi tentativo di intromissione. 

Il vaginismo è una reazione condizionata che spesso risulta dall’associazione di dolore e paura ai tentativi di penetrazione vaginale (o anche alla sola fantasia della penetrazione). Lo stimolo negativo originario può essere stato dolore fisico o angoscia psicologica. A volte anche una patologia degli organi pelvici che renda contemporaneamente dolorosi la penetrazione o l’atto sessuale, o che abbia in passato causato dolore, può predisporre il campo allo sviluppo di una reazione vaginismica. Qualunque stimolo negativo associato all’atto sessuale o alla penetrazione vaginale può essere responsabile dell’acquisizione di questa reazione, a prescindere dal fatto che la contingenza negativa sia reale o immaginata, e a prescindere dal fatto che la paziente ne sia consapevole o meno. 

Rimane da sottolineare che, nonostante la vagina si serri involontariamente impedendo la penetrazione, le pazienti vaginismiche sono spesso sessualmente reattive e orgasmiche dietro stimolazione del clitoride, possono ricavare piacere dai giochi erotici e cercare il contatto sessuale: finché tutto ciò non porti a coito. 

Dal momento che questo disturbo rende impossibile il rapporto sessuale, è raro che il vaginismo venga facilmente tollerato. Questa condizione può arrivare ad avere un effetto disastroso, non solo sulla donna, ma anche nella coppia: a parte il fatto che gli sforzi nella penetrazione possono provocare un forte dolore fisico, la donna può sentirsi spaventata, umiliata e frustrata da questi tentativi, finendo per evitare il confronto con questi sentimenti dolorosi ed evitando qualunque incontro sessuale. Ogni tentativo infatti può suscitare ansia intensa, angoscia, collera, sentimenti che possono cessare solo con il cessare dei tentativi di penetrazione. Proprio per questo è frequente che la donna sia dibattuta tra il desiderio di essere aiutata e la paura della guarigione.




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